Il Conte Bianco
Un altro sportivo per questa famiglia di industriali della seta. Oggi parliamo del fratello di Alberto, Aldo Bonacossa, il conte bianco, nacque a Vigevano il 7/08/1885, anche lui come il fratello Alberto fu più che altro uno sportivo, che si occupò anche della attività di famiglia, ma forse un po’ più marginalmente rispetto a quello che fu il suo grande amore: la montagna.
Aldo, come anche il fratello, praticò ben 13 diverse discipline sportive, ma alpinismo e sci furono decisamente i suoi sport prediletti. Fin da giovanissimo scoprì la passione della montagna e dal 1903 diventò socio del C.A.I. di cui fu anche presidente dal 1933 al 1945.
Fu uno dei precursori dello sci d’alpinismo iniziando a praticare questo sport dal 1904 e fondò la Federazione degli Sport Invernali (FISI) di cui fu anche il primo presidente fino al 1923 e poi di nuovo dal 1927 al 1929.
Uno scalatore straordinario
Impressionante rimane però la quantità di prime ascensioni in montagna: 470, sulle Alpi e sul Gran Sasso, arrampicando in Austria, Germania, Sierra Nevada e nei Pirenei; organizzò tre spedizioni in Sud America ed effettuò numerose prime salite di vette oltre i cinquemila metri di quota nelle Ande del Cile e della Bolivia.
Tra i suoi compagni di cordata ci fu anche il Re Alberto I del Belgio. In una delle spedizioni con lui, nel 1928 sulla Torre Venezia i due, insieme ad altri due compagni di cordata, furono costretti ad un imprevisto e quanto mai scomodo bivacco in parete, privi di equipaggiamento adatto e di viveri. Re Alberto I° del Belgio, anziché amareggiarsi, fu estusiasta di questa nuova, seppur rude, esperienza. In quei frangenti, per ingannare il tempo e per rassicurare i tre amici preoccupati, illustrò dettagliatamente ai compagni le varie stelle e costellazioni che brillavano nella volta celeste, sopra le loro teste.
Foto reporter ante litteram
Aldo fu anche ufficiale del Genio ed istruttore di sci del Regio Esercito, durante i corsi «skiatori» che si tennero sulle montagne al confine fra Piemonte e Valle d’Aosta fra il 1915 e il 1918 e durante la Prima Guerra Mondiale ricevette l’incarico di documentare con e sue foto, sparpagliate in diversi fondi fotografici, tra cui quello della Società Storica per la Guerra Bianca di Buccinasco e quello della Collezione Marzio Govoni di Carpi.
Tra le sue foto di sicuro interesse storico ci sono quelle con le uniformi speciali per le operazioni in alta montagna e gli equipaggiamenti in uso nel Regio Esercito Italiano durante il primo conflitto mondiale.
Viene infine anche considerato uno dei più importanti autori della fotografia e del reportage della prima metà del ‘900, grazie al suo innovativo gusto per le inquadrature, il taglio delle immagini, le luci, la scelta dei panorami e dei soggetti.
Morì a Milano il 28 aprile 1975.